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martedì 21 gennaio 2014

Un angelo, per il mio compleanno. E una dedica speciale…

<<Il compleanno è solo un giorno in più di tutti i giorni che verranno, ma diventa un ricordo speciale se trascorso con chi si ama. Ciò che rende speciale un compleanno non è la data in sé, ma l’amore che si è seminato negli anni, raccolto attraverso le attenzioni e sorrisi di chi ci sta accanto.>>

Stephen Littleword

© Silvio Maccarrone

Il mio compleanno, ieri. Trentuno anni e sentirsene 16…è un pochino grave e da seduta dallo psicanalista. E ogni anno soffro della crisi del compleanno. Non mi riferisco alla paura di aggiungere sempre un anno in più (figurarsi quanto possa interessarmi), ma al fatto – ed ecco il perché dell’aforisma scelto – risulti ogni anno un giorno come quello prima e come quello successivo.

E mai più di adesso sono stato così convinto che il detto “chi semina, raccoglie”, sia una balla colossale. O quantomeno la sua inclinazione al positivo, anche perché non credo di aver seminato vento dato che ogni volta mi tocca di raccogliere sempre tempesta, invece che gratificazione.

Gli amici più importanti non ci sono. La vita continua a togliermi invece di dare qualcosa. Un anno di lavoro che a oggi non ha raccolto nulla. Ma sapete che vi dico? Sarò testardo, stupido, incosciente, illuso e poco realista…ma nonostante questo, mi sento di non mollare. Per me stesso e per tutti i sacrifici; miei in primis e di chi ha creduto in me. Soprattutto i sacrifici di una madre che mi ha permesso di non mollare mai. Sarò solo e senza veri amici, continuamente ostacolato e sfruttato da chiunque (sia da anonime persone, che da chi credevo essermi amico) ma mi aggrappo a quelle poche convinzioni e sicurezze che al momento fanno parte della mia vita.

L’affetto dell’unico genitore che mi ha sempre protetto e fortificato, mia mamma, e l’amore incondizionato del mio Folletto, mio nipote. È soprattutto grazie a lui che ogni giorno mi sento un supereroe, perché lui con i suoi occhi mi fa credere di esserlo. E allora – nonostante ogni tanto attraversi le mie 24h di sfiducia – vado avanti e se nessuno mi sente, o si fa finta di non sentirmi, io urlerò più forte.

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