25 Novembre 2015
Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Il titolo sul giornale invece non era tanto grande: «Ragazza sessantaseienne uccisa da venticinque coltellate»…
No, scusate è il contrario: venticinque anni, sessantasei coltellate, mi sbaglio sempre.
Due coltellate e mezzo per ogni anno della mia breve vita, solo venti dritte al cuore.
Ci vuole tempo per dare tutte quelle coltellate, pensate a quanto è lungo un minuto…
Be’, ce ne vogliono almeno tre senza fermarsi mai, e lui non si è fermato neanche per riprendere fiato, questa volta aveva paura che non schiattavo.
Perché c’aveva già provato l’anno prima, in mezzo a corso Garibaldi: è arrivato di corsa e mi ha dato quattro fendenti al collo ma qualcuno l’ha fermato, sono stata dieci giorni in coma, poi ce l’ho fatta.
L’hanno mandato ai domiciliari perché dicevano che era stato un raptus e un raptus non viene due volte, invece hai visto che sorpresa, caro giudice?
Ma io tanto insieme a lui non ci tornavo neanche morta…
E lui l’ha capito che non avevo più paura, questi uomini qui se si accorgono che siete diventate forti non lo possono sopportare.
Cadendo a terra ho sfondato la vetrina dell’alimentari di Michele.
Certo, se lo lasciavano in galera era meglio per tutti, anche per Michele.
(Serena Dandini, "Ferite a morte", Rizzoli, 2013)
No, scusate è il contrario: venticinque anni, sessantasei coltellate, mi sbaglio sempre.
Due coltellate e mezzo per ogni anno della mia breve vita, solo venti dritte al cuore.
Ci vuole tempo per dare tutte quelle coltellate, pensate a quanto è lungo un minuto…
Be’, ce ne vogliono almeno tre senza fermarsi mai, e lui non si è fermato neanche per riprendere fiato, questa volta aveva paura che non schiattavo.
Perché c’aveva già provato l’anno prima, in mezzo a corso Garibaldi: è arrivato di corsa e mi ha dato quattro fendenti al collo ma qualcuno l’ha fermato, sono stata dieci giorni in coma, poi ce l’ho fatta.
L’hanno mandato ai domiciliari perché dicevano che era stato un raptus e un raptus non viene due volte, invece hai visto che sorpresa, caro giudice?
Ma io tanto insieme a lui non ci tornavo neanche morta…
E lui l’ha capito che non avevo più paura, questi uomini qui se si accorgono che siete diventate forti non lo possono sopportare.
Cadendo a terra ho sfondato la vetrina dell’alimentari di Michele.
Certo, se lo lasciavano in galera era meglio per tutti, anche per Michele.
(Serena Dandini, "Ferite a morte", Rizzoli, 2013)
Nessun commento:
Posta un commento