Infatti, proprio nel dicembre 2015 iniziavo a pubblicare i miei racconti illustrati – tramite Createspace, la piattaforma di self publishing di Amazon – con “Arianna e la Sedia”, a cui sono seguiti “Matteo va al Museo, Volume I” e “Le storie di Arianna Vol. 2: Arianna e l’aquilone azzurro”.
“Rory, alla riscoperta del Natale”, è il classico racconto natalizio adatto per queste feste, un racconto natalizio a mio modo, di pancia. Un racconto molto breve e semplice, nato scrivendo la letterina per Babbo Natale con mio nipote, da lì l’idea e mi sono detto «scriviamola e illustriamola».
Quando smettiamo di credere in Babbo Natale? C’è un particolare momento in cui decidiamo di non credere a Babbo Natale? Non tanto all’uomo panciuto, di rosso vestito e con la folta barba che lo spot della Coca Cola ha contribuito a definire, ma più che altro all’idea e al concetto di Babbo Natale. Al messaggio che il personaggio rappresenta, del concetto del Natale, del credere in qualcosa, del credere alle favole e alla magia. Da questi spunti è nato il racconto di “Rory, alla riscoperta del Natale”.
Rory è un bambino di 9 anni, che ha deciso che forse – vista la sua età – sia arrivato il momento di non credere più a Babbo Natale. Perché sono mamma e papà, si dice, che portano i regali, oppure come ha sentito a scuola, Babbo Natale non esiste.
Ma sarà davvero così?