Pausa dalla campagna elettorale, conclusasi ieri sera con l'ultima abbuffata mediatica delle primedonne candidate, e oggi - premettendo che io non parlo MAI di politica, tantomeno quella di oggi che non mi piace e che con la "polis" greca non ha più niente a che fare - mi sorge un dubbio che ha il sapore di una lacuna nel marasma delle informazioni ricevute.
Non ho seguito alcun dibattito, se non due o tre soltanto. E quello che so l'ho ricevuto dai titoloni flash dei vari servizi giornalistici ascoltati di quà e di là (e no, quelli farlocchi e faziosi della D'Urso non rientrano nel discorso), quasi sempre con distrazione. Però adesso mi sono posto una domanda.
Tutti a promettere mari e monti:
- chi restituirà l'Imu (addirittura di tasca propria),
- chi diminuirà le tasse e chi addirittura le toglierà,
- chi si è vantato che attraverso il proprio partito introdurrà più donne in Parlamneto,
- chi riporterà in vita i cari estinti,
- chi farà durare il Natale quattro settimane,
- chi con la scusa di un'intervista ci ha guadagnato un cane,
- e chi ha sproloquiato senza sapere lui stesso dove fosse e chi fosse.
Ma mi manca un'informazione. Il lavoro? A questo giro non mi risulta che ci siano state le passate promesse che promettevano posti di lavoro a iosa. E mi viene da pensare. Che i politici siano giunti tutti alla conclusione che quello del lavoro non sarebbe assolutamente stato un tasto da toccare, perché consci che lo stesso italiano non ci crede più?
Come dire "se promettiamo lavoro, a questi idioti di elettori li perdiamo subito. Che fare?.....Inventiamoci il rimborso Imu, cribbio!!!".
E quelli come me cosa fanno?
Continuiamo nella consapevolezza che possiamo quantomeno utilizzare la propria laurea con annessa specialistica, nel caso in cui ci troveremo sprovvisti di carta igienica in bagno la mattina? Quindi sei anni di Università per poi andare a fare - con tutto il rispetto parlando perché sono lavori onestissimi - il commesso, il benzinaio, il barista, il cameriere o lo schiavo in un call-center (....naturalmente tutti lavori part time e sottopagati)?
Oppure ci culliamo nella vaga speranza che magari "un giorno" le cose cambieranno, e chi come me crede erroneamente che il ramo dell'illustrazione sia "un bel campo", che partecipa ai vari concorsi credendoci e poi vede che i selezionatori non scelgono (anche) te, ma ti vedi preferire disegni altamente discutibili e inevitabilmente si scoraggia facilmente, cosa deve fare?
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