Matteo va al Museo continua il suo percorso - ritagli di tempo permettendo.
Tante le opere finite di colorare mentre altre attendono ancora di essere colorate (e altre ancora che nel frattempo mi frullano nella testa e che vorrei aggiungere al progettino...). Intanto gustatevi la mia versione di Marilyn, così come l'aveva ritratta Andy Warhol - il grande precursore e Maestro della Pop Art.
Warhol gioca con l’icona della grande Marylin Monroe. Lei che era ormai vista dalla società come l’oca giuliva priva di cervello, nel momento in cui – col film Niagara, uno dei suoi pochissimi lungometraggi drammatici – l’attrice cerca di riappropriarsi di una certa credibilità agli occhi dei media, l’artista provocatoriamente la rimette “al suo posto”, riproducendola così come la società vedeva e voleva Marilyn.
Quindi alla fine quali erano le caratteristiche che più contavano della Monroe se non le labbra, i capelli biondi o lo sguardo seducente? E allora Andy Warhol la raffigura evidenziando gli elementi che contavano, gli elementi che avevano permesso alla giovane Norma Jeane di diventare la Marilyn Monroe che tutto il mondo avrebbe adorato: i capelli biondi, gli occhi accentuati, le labbra rosso fuoco…
Marilyn diventa una mera maschera. Un essere bidimensionale, un semplice involucro di apparenza; com’era lei dentro non interessava e non doveva interessare. Semplicemente perché se si mostrerebbe la vera Marilyn, il gioco finirebbe.
che bel progetto!
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